Malattie, assenze e riammissioni

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In ottemperanza alle disposizioni della Regione Lombardia le ASSENZE PER MALATTIA non devono essere giustificate con certificato medico.

E’ auspicabile però che i genitori provvedano ad informare la scuola, tramite telefonata.
Assenze prolungate e ingiustificate, oltre i 30 giorni, comportano le dimissioni d’ufficio del bambino.
Per la cura di PATOLOGIE ACUTE all’interno della scuola i docenti NON possono somministrare farmaci.
Per la cura di PATOLOGIE CRONICHE il farmaco può essere somministrato, in casi eccezionali, nel rispetto delle seguenti norme:

  • Richiesta scritta da parte di un genitore che solleva l’operatore da qualsiasi responsabilità.
  • Certificato del pediatra con dosi e orari di assunzione
  • Autorizzazione del Servizio di Medicina Preventiva da rinnovare ogni anno scolastico.

E’ opportuno parlarne al più presto con le docenti al fine di attivare immediatamente la procedura.
E’ utile segnalare anticipatamente, per iscritto, ai docenti, le assenze per cause diverse dalla malattia (ferie, motivi di famiglia) al fine di evitare assenze ingiustificate.

Protocollo d’intesa per la somministrazione di farmaci 

Alcune tra le più comuni malattie infettive:

Varicella:

La varicella è una malattia infettiva virale, molto contagiosa, che lascia una protezione permanente (per cui, di regola, non ci si riammala una seconda volta).
La trasmissione della malattia avviene da persona a persona, tramite il contatto diretto delle lesioni o le goccioline delle secrezioni respiratorie.
Si è contagiosi da 1-2 giorni prima fino a 5 giorni dopo la comparsa delle prime vescichette.
Il periodo di incubazione di solito è di 14-16 giorni.
La malattia si manifesta con dei piccoli pomfi (macchie rosse un po’ rilevate, che ricordano la puntura di un insetto, pruriginosi), che rapidamente si trasformano nelle caratteristiche vescicole (piccole bollicine molto fragili, contenenti un liquido prima trasparente, poi più torbido), che facilmente si rompono trasformandosi in croste.

Scarlattina:

La scarlattina è una malattia infettiva batterica dovuta allo Streptococco beta emolitico di gruppo A.
Questo germe può essere responsabile anche di altre malattie quali la tonsillite e l’impetigine.
Poiché esistono diversi ceppi di questo Streptococco, ci si può ammalare di scarlattina più volte.
Ci si contagia da persona a persona, tramite le goccioline di saliva, per contatto diretto con un soggetto affetto da tonsillite streptococcica o da scarlattina.
Un soggetto è molto contagioso durante la fase acuta della scarlattina, è poco infettante nel periodo che precede la malattia, e non lo è più dopo 24-48 ore dall’inizio della terapia antibiotica.
Compaiono febbre, talvolta vomito, malessere generale, cefalea, mal di gola.
La lingua prima appare ricoperta da una patina biancastra, poi diviene molto rossa con piccole papille rilevate (lingua detta “a lampone” o “a fragola”).
Le tonsille sono gonfie, molto rosse, talora ricoperte di pus.
Inoltre sulla cute sono visibili “puntini” rossi, fittissimi, poco rilevati, spesso confluenti in chiazze più grandi, localizzati prima all’inguine e alle ascelle, poi al resto del corpo, eccetto che intorno alla bocca.
Essendo una malattia batterica si cura con idonei antibiotici

Pediculosi (pidocchi):

I pidocchi sono piccoli insetti grigio-biancastri che parassitano il corpo umano, cibandosi del sangue.
Di solito vivono sui capelli, e pungono il cuoio capelluto depositando un liquido che provoca prurito.
Si riproducono attraverso le uova.
Il passaggio del pidocchio da una testa all’altra può avvenire sia per contatto diretto (i capelli si toccano) che indiretto (con lo scambio di pettini, cappelli, salviette, sciarpe, cuscini, ecc.).
L’infezione non è indice di cattiva igiene.
Si manifesta con un intenso prurito al capo.
Se si guarda attentamente tra i capelli vicino al cuoio capelluto, soprattutto all’altezza della nuca e dietro e sopra le orecchie, si vedono le lendini: sono uova allungate, traslucide, poco più piccole di una capocchia di spillo, di color bianco o marrone chiaro.
Un trattamento scrupoloso risolve facilmente il problema, anche se non garantisce future reinfestazioni

Ossiuri:

Hanno l’aspetto di picoli filamenti bianchi, lunghi circa 1 cm, sottili, mobili.
Si tratta della più comune parassitosi intestinale dell’uomo (interessano il 10% dei bambini); gli ossiuri si localizzano nell’intestino.
La presenza degli ossiuri non indica condizioni igieniche scadenti nella famiglia.
La vita di comunità, palestre, scuole affollate, favoriscono il contagio.
L’infestazione si acquisisce ingerendo le uova: queste vengono disperse nell’ambiente da animali domestici o da persone infette.
Il prurito anale, dovuto alla presenza degli ossiuri, provoca grattamento: le uova si infilano sotto le unghie delle mani e da qui si diffondono.
Normalmente non danno seri problemi di salute, o sono addirittura asintomatici.
Il sintomo più comune è il prurito nella zona perianale.
Talvolta i parassiti risalgono in vagina, provocando prurito e secrezione.
A volte vi possono essere disturbi generali: irrequietezza, perdita di appetito, dolori adominali, insonnia.

NB: avvisare sempre la scuola in caso di malattie infettive.

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